Domani 5 febbraio, dopo cinque anni, la nuova Baìo. Tradizionale rievocazione della cacciata dei Saraceni dalle valli della Val Varaita è celebrata, una volta a quinquennio, a Sampeyre e nelle sue borgate. Una rappresentazione veramente suggestiva, ed originale. Anche se cade nel periodo di carnevale, con questo non ha nulla a che fare. E' una rievocazione tradizionale e storica, che segue un percorso ben preciso e ogni figurante ha una sua storia ed un suo ruolo.
Intanto, non ci sono donne. Sono bambini e ragazzini che si calano negli abiti femminili, e spesso non si nota alcuna differenza, specie per i bimbi più piccoli, che sono graziosissimi. Alle donne spetta il compito di realizzare i costumi, che sono composti da un numero enorme di nastri e fiocchetti di seta, e che al termine di ogni Baìo sono "smontati" per essere ricuciti cinque anni dopo.
Fra i personaggi che prendono parte alla rievocazione ci sono gli "Abà", i comandanti a capo della rivolta contro i Saraceni, i "Cavalié", i cavalieri, gli "Alum, i Tenenti, i Portabandiera", le "Serazine"cioè le bambine-bambini, i "Sapeur", gli zappatori, gli "Espous", gli sposi, sempre uomini. E poi ovviamente i "Moru", i "Turc" e, per finire, "Lou Vièi e la Vièio" che chiudono il corteo.
Questi sono solo alcuni dei personaggi, ma meriterebbe veramente la pena sfidare il gelo di quest'anno per assistere ad uno spettacolo che domani dovrebbe essere baciato dal sole.
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