lunedì 27 aprile 2015

"TU DI CHE TAGLIO SEI": 31 RICETTE DI CARNE DI RAZZA BOVINA PIEMONTESE




Ieri domenica 26 aprile si è svolta la giornata che la Cooperativa Agricola Buschese ha dedicato, come ogni anno, per illustrare il consuntivo dell'attività presso la sede di Busca alla presenza di tante autorità locali, come l'assessore regionale all'agricoltura Ferrero, l'onorevole Mino Taricco, il presidente provinciale e Regionale di Coldiretti Delia Revelli, il presidente Compral Roberto Chialva, il sindaco di Busca Marco Gallo, il rappresentante della Provincia e sindaco di Costigliole Saluzzo Milva Rinaudo. 


Ma ieri è stata anche l'occasione per la presentazione ufficiale del nuovo libro "Tu di che taglio sei?" con 31 ricette realizzate e fotografate dalla foodblogger Federica Gelso Giuliani, e con le vignette di Danilo Paparelli per scegliere e cucinare il taglio giusto della carne di razza bovina piemontese. Il volume, edito da Araba Fenice (in vendita in tutte le librerie italiane), arriva sulla carta stampata dopo essere stato sviluppato sul web e sui social-network come  progetto #Tudichetagliosei, fortemente voluto dal presidente dell'Azienda Agricola Buschese Terraviva Angelo Rosso e dal direttore Marco Rosso.




Terraviva, azienda cooperativa nata nel 1974 dal progetto di 15 allevatori della Razza Bovina Piemontese per valorizzare il Bovino Piemontese e le sue carni magre, tenere e saporite, che conta oggi un centinaio di soci, ha incrementato nel corso degli anni la propria attività anche con la vendita al dettaglio sia sul territorio provinciale con diversi punti vendita-macellerie con 36 dipendenti, che on-line.

sabato 25 aprile 2015

DERBY TORO-JUVE 2015


Derby Torino-Juventus domenica 26 aprile allo stadio Olimpico: le copertine dei libri dedicati alle squadre torinesi da Massimo Gramellini e Roberto Beccantini (Priuli e Verlucca editori), con le copertine di mio padre Franco Bruna.

domenica 19 aprile 2015

INCONTRO CON PAOLO SORRENTINO A SERRALUNGA D'ALBA

 

Introdotto dalla fisarmonica di Walter Porro e dal patron Oscar Farinetti il regista premio Oscar Paolo Sorrentino ha chiuso il Laboratorio di Resistenza Permanente della Fondazione Mirafiore di Serralunga d’Alba per la stagione 2014-2015. 
Sorrentino ha dialogato con il numeroso pubblico che l'ha "interrogato" sulla sua produzione cinematografia e letteraria, soffermandosi in particolar modo su "La grande bellezza" proiettato prima del suo arrivo alla Fondazione. 
Il regista ha poi accennato alcune anticipazioni sul nuovo film "Youth-Giovinezza" che concorrerà al Festival di Cannes il prossimo mese di maggio.
Al termine dell'incontro, Paolo Sorrentino è stato letteralmente sommerso dal pubblico: lui, molto disponibile, si è prestato a posare per le foto con tutti (tantissimi) coloro che glielo hanno chiesto - compresa la sottoscritta.









giovedì 16 aprile 2015

Se vuoi leggere l'articolo che parla di telefoni, premi uno...

Disegno di Danilo Paparelli


Siamo al mare, in spiaggia. Squilla il cellulare. Lo lascerei volentieri a casa, il telefonino, sono una che chiama il minimo indispensabile, e le conversazioni le faccio solitamente brevi, brevissime. Se poi sono in vacanza, mi piacerebbe tanto essere irreperibile, come quando gli apparecchi di telefonia mobile ancora non esistevano. Comunque, mi tocca portarmelo dietro. Non si sa mai. Emergenze da casa, i genitori, queste cose qui.
Allora, squilla il cellulare. Voce maschile, accento mediorientale.
Sì, pronto?” “Pronto. Volevo fissare l'appuntamento”. “...” “Si, devo parlare con l'imam. E' per la circoncisione del bambino”. “Credo che abbia sbagliato numero”. “Ah. Allora niente. Scusa”.
Di tutto il breve dialogo, quello che mi ha lasciata più perplessa è stato il fatto che l'uomo parlasse in italiano pensando di rivolgersi, presumo, ad una moschea o ad un centro musulmano. In ogni caso, una telefonata così, della serie “ho sbagliato numero”, è stata anche divertente.
L'uomo che cercava l'imam è stato educato. Non tutti quelli che compongono un numero errato lo sono altrettanto. Ci sono infatti quelli che se la prendono se risponde la persona diversa da quella che era l'oggetto del loro desiderio. E non se ne capacitano, non se ne fanno una ragione.
Ma non è Carlo?” “No, ha sbagliato” rispondo con la mia voce, credo, femminile. “Ma è sicuro?” “Sì”. “Ma come è possibile?” Miiiii, niente, non ce la fa. “Ha sbagliato!” (dico, con tono piuttosto alterato). “Ah. Vabbè. Strano, però. Il numero è quello giusto”. A questo punto, di solito, chiudo la conversazione. Tanto non c'è verso.
C'è stato un periodo che di prima mattina chiamavano al fisso di casa. Ordinavano o chiedevano di poter ritirare pacchi di mangimi, cereali, granaglie. Quando finalmente qualcuno ha specificato con chi intendeva interloquire, si è svelato l'arcano. Sbagliavano il prefisso, il resto del numero era proprio lo stesso. Però tutti, ma proprio tutti, restavano mortificatissimi per il disguido, scusandosi oltre il dovuto.
Non sto a dilungarmi, invece, sulle telefonate dei call center. Fastidiose, sempre. Cerco comunque di rispondere educatamente. E' gente che lavora, spesso in orari crudeli, quando dovrebbero essere a casa a cena con i figli o comunque a fare qualcos'altro, non a prendersi gli insulti da parte di sconosciuti per uno stipendio ridicolo. Uomini e donne che parlano con toni di voce dimessi, oppure esageratamente squillanti, che storpiano il nome o il cognome. Inflessione dialettale laziale, per la maggior parte, o dell'est europeo. Mai capitato di sentire un operatore con accento piemontese.
Mi piace finire riprendendo parte di un famoso sketch di Carlo Verdone, quello della telefonata notturna:
Pronto? Pronto? Pronto?! ...Pronto!? Chi è? Chi è?! Adelina? Adelina chi? ADELINA CHI??? 'A sorella d' Attilio? Ma Attilio chi? ATTILIO CHI?
Ma con chi vuo' parla' lei? CON CHI VUOLE PARLARE LEI? Zia Maria? Zia Maria è morta...So' cinqu'anni che è morta? De che? Non lo so...NON LO SO! So che una mattina s'è alzata, è andata al bagno e poi è morta...Ma non lo so.
Ma che gli doveva dire? CHE GLI DOVEVA DIRE? Ma m'o dica a me io sono il nipote...Sono il nipote! M'o dica a me... Ma non glielo può dire a lei! Come perché? Perché è morta! M'o dica a me...Va beh allora no, allora non è morta, non è morta, è viva, sta di là...
Ma scherzo. Scherzavo è morta. Ma me lo dica a me. Ma che gli doveva di'? Chi è morto? Palmiero? È morto Palmiero? Quando? Quando è morto? Stamattina? Dio che notizia? Ma davero? Ma come è morto? Nel sonno? Mannaggia...stava sempre a dormi' quello. Io glielo dicevo “Ma che te dormi?!”. Ma così senza motivo? SENZA MOTIVO?!? Mannaggia...”

Che terminava, per chi non ricordasse, così: “Scusi che numero ha fatto lei? 3275636..no questo è 637...no di niente, casa Ferranza questa. Ha sbagliato. Di niente di niente di niente, arrivederci, no si figuri, anzi...”.

venerdì 10 aprile 2015

"Construire une Collection" al NMNM di Monaco


Fino al 7 giugno 2015 il Nouveau Musée National de Monaco (NMNM) presenta nella suggestiva sede di villa Paloma la mostra "Construire une Collection"con le opere di William Anastasi, Richard Artschwager, Michel Blazy, Pascal Broccolichi, Daniel Gustav Cramer, Alain Declercq, Jean Dubuffet, Hubert Duprat, Jan Fabre, Jean-Pascal Flavien, Geert Goiris, Gary Hill, Rebecca Horn, Anish Kapoor, Jochen Lempert, Yinka Shonibare MBE, Daniel Steegmann Mangrané, Su Mei Tse e Cerith Wyn Evans. Filo conduttore della mostra, composta da quadri, foto, installazioni, video acquisiti dal NMNM nel corso degli ultimi dieci anni (da cui il titolo Costruire), una rilettura della natura con la commistione di fra arte, scienza e quotidiano.

Su-Mei Tse Rumore bianco



Jan Fabre con Gravetomb recupera i suoi simboli preferiti: croci, riferimenti religiosi, scarabei, memento mori, animali impagliati.


Di Rebecca Horn ci sono foto, video e una delle sculture in movimento la Libelle: "queste macchine hanno un'anima; si muovono, tremano, vibrano. Ciò che mi interessa non sono le macchine ma l'anima dell'oggetto".




La Pelle di bestia  e Ver Dur di Michel Blazy si rivelano, dopo un non superficiale sguardo, qualcosa che si potrebbe benissimo mangiare. La Pelle infatti è stata realizzata con i budini Danette al cioccolato, amido di mais e succo di barbabietola, il tutto assemblato con il cotone. Lo scheletro è composto da biscotti per cani.
 Hubert Duprat riproduce un trichoptero con materiali preziosi.

Anish Kapoor riprende il blu di Yves Klein, rifacendosi altresì alla tradizione indiana di lasciare pigmenti colorati all'entrata dei templi nel Pot for her.

Nell'installazione di Daniel Steegman Angrané crea quattro tendaggi formati da  catenelle in alluminio colorate che funzionano come schermi flessibili, dove il visitatore diventa parte integrante.


Nel suo video montato all'incontrario Gary Hill celebra l'effetto psicotropo dell'LSD.




Sans titre l'alberello di Michel Blazy che si ricopre da 15 anni all'inizio di ogni primavera di foglioline d'oro, accoglie i visitatori all'esterno di Villa Paloma
"Construire une Collection" prosegue nell'altra sede di Villa Sauber, sempre nel Principato di Monaco.

mercoledì 1 aprile 2015

ANTONIO LIGABUE E I CANDIDI VISIONARI A COSTIGLIOLE SALUZZO




E' stata inaugurata sabato 28 marzo nel Palazzo Sarriod de La Tour a Costigliole Saluzzo la nuova mostra curata da Nicola Mazzeo e Ivana Mulatero "Antonio Ligabue e i candidi visionari ". 

Le opere del pittore emiliano (con i due quadri del fondo del Centro Miche Berra), dipinti, disegni e soprattutto le sorprendenti puntesecche, sono affiancate dai quadri di altri artisti naif padani quali Pietro Ghizzardi e Bruno Rovesti e da opere dei pittori serbo-croati Ivan Generaliç, Ivan Lackovic Croata, Ivan Vecenaj, Mijo Kovacic e Ivan Rabuzin, provenienti ancora dalla collezione Berra.

La mostra si inserisce fra le iniziative celebrative del cinquantenario della morte di Ligabue, il pittore borderline che ha aperto la strada all'arte naif italiana. Colori squillanti, personaggi e paesaggi rurali, tanti animali: i soggetti preferiti dai bambini, ma Ligabue, con i meno conosciuti Ghizzardi (che in realtà predilige il non colore ma i toni cupi delle tonalità di marroncino) e Rovesti (autodefinitosi "pittore contadino ce." cioè celebre) dietro al segno semplice e infantile nascondono tratti inquietanti, deviati e angoscianti.

L'esposizione, visitabile fino al 5 luglio, è in collaborazione con la Fondazione Artea e inaugura la seconda stagione espositiva del "Centro Miche Berra per l 'arte del '900".

Il progetto si avvale della collaborazione della Casa Museo Antonio Ligabue e della Casa Museo Rovesti di Gualtieri, della Casa Museo Pietro Ghizzardi di Boretto e di numerose collezioni private, mentre la selezione dei dipinti di Ligabue è stata effettuata dal massimo esperto e conoscitore, Sergio Negri, coadiuvato da Francesco Negri.

Informazioni e prenotazioni Associazione culturale Marcovaldo  0171 618 260 info@marcovaldo.it