Ciò che mi ha più colpito della mostra che la Fondazione Ferrero di Alba dedica a Felice Casorati (19883-1963), con sessantacinque dipinti, quaranta dei quali dalle collezioni di musei e istituzioni nazionali e internazionali dunque un'occasione unica per vederli, sono i tanti ritratti femminili.
Gli sguardi delle bambine, ragazze, donne, sono mesti, pensierosi, deprimenti. O spaventosi come quello di "Maria Anna De Lisi", ritratto immaginario facente parte delle "figure angolose allucinate e impaurite", definizione calzante dello stesso artista.
La leggiadria classica femminile non era nei pennelli di Casorati, pittore torinese all'ennesima potenza, pur essendo nato a Novara e trasferitosi nella città subalpina solo nel 1919. Lui stesso riconosce l'importanza fondamentale di vivere a Torino per la sua arte: "Vivo a Torino (…) in questa città enigmatica e inquietante come una cabala che ogni giorno bisogna scoprire e poi ancora riscoprire, (…) in questa città quadrata e squadrettata, solo in questa città potevano nascere i miei quadri".
L'amore per le figure geometriche emerge in modo palese dagli schizzi preparatori dei quadri, ma anche da una superficiale visione delle sue opere cerchi, ellissi, cubi, parallelepipedi sbucano dappertutto: ad esempio nelle teste de "Le due sorelle o Libro aperto e libro chiuso" o nei quadri di gruppi di persone, come negli "Scolari".
Lo sguardo del visitatore non può inoltre sorvolare sulle mani dei personaggi dipinti. Sempre in primo piano, protagoniste, spesso "manone" alla Picasso. Intrecciate o a sorreggere il viso o posate sulle ginocchia.
In mostra quasi nessun paesaggio (d'altra parte aveva già provveduto in tal senso il contemporaneo e affine Giorgio Morandi), e qualche natura morta (soprattutto mele, frutti che piacciono molto ai torinesi).
Curata da Giorgina Bertolino, coautrice del sontuoso e completo Catalogo generale dei dipinti dell’artista, l’antologica Felice Casorati. Collezioni e mostre tra Europa e Americhe è visitabile fino al 1 febbraio 2015.
In appendice della mostra alla GAM di Torino sono esposti una serie di fogli dell’album che raccolgono i minuscoli disegni progettuali di alcune delle opere presenti ad Alba.
Per info www.fondazioneferrero.it
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