lunedì 10 novembre 2014

TORINO E ARTISSIMA 2014


Si è conclusa ieri, con l'afflusso record di 50mila visitatori, l'edizione targata 2014 di Artissima all'Oval del Lingotto di Torino, diretta da Sarah Cosulich Canarutto.
Ecco quello che resterà nel mio ricordo personale di questa kermesse che è una delle fiere internazionali d'arte più in crescita.

I visitatori.

  • Gente che vedi solo qui, una volta all'anno, ancora più bislacca delle opere già strane e incomprensibili.
  • Coppia di mezza età, per niente strana, che difatti mi chiede dove possono trovare la mia borsa (che mi è stata consegnata con l'accredito da giornalista): la cosa più bella che abbiamo visto finora.
  • I bambini, che si divertono tantissimo.
  • Gente sfatta dal caldo, soprattutto donne, abbandonate sulle poche panchine e sedute disponibili.
Le performance.

Ebbene sì! Sono stata partecipe di una performance, Dispersione di Italo Zuffi. Che "associa pochi, essenziali elementi visivi alla cronaca immediata di un evento". Cioè, alcune foto, un bossolo riempito di elementi preziosi e la cronaca in diretta di un altro che sta camminando da qualche altra parte, e spara un proiettile come quello che sta sotto la teca. Bang. E la performance è finita.

Le opere in fiera.
  • Opere che non capisco e che non mi emozionano.
  • Opere che non capisco ma mi emozionano ugualmente.
  • Opere della serie "questo lo sapevo fare anche io" e che costano tantissimo. Un motivo ci sarà.
  • Opere che invece sono ormai diventate un classico, sebbene quaranta-cinquanta anni fa facevano lo stesso effetto di quelle che adesso non capisco.
  • Opere fai-da-te. Come attaccare piccoli adesivi ad una parete (Joao Modé - Constelaçoes).
Invidia.

Provata per la ragazza, vera, che dorme beatamente in This is Arianna, di Chu Yun (collezione La Gaia). Fa parte di una delle volontarie che ogni giorno, per la durata di Artssima, hanno preso un sonnifero prima di mettersi a dormire. Al risveglio, in qualsiasi momento, si sono alzate e se ne sono andate.
Invidia, perché ho difficoltà nel dormire. Chu Yun mi dovrebbe dare il nome della pasticca.

Il caldo atroce.

Fortunatamente regalavano bottigliette d'acqua.









































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