giovedì 30 maggio 2013

CUNEOVUALA' - TACCUINI DI VIAGGIO DISEGNATI

Inaugurata  domenica 26 maggio 2013 alla Fondazione Peano (Cuneo) la  mostra dedicata ad una trentina di carnettisti italiani che hanno schizzato le loro sensazioni di viaggio, utilizzando i materiali più vari.
Alcuni di loro si sono anche cimentati  con i loro disegni sabato 25 maggio nelle vie di Cuneo. I carnettisti invitati provengono dal cuneese e da altre città italiane: Nino Baudino, Salvador Barnaba, Claudio Borsato, Monica Bruera, Simonetta Capecchi, Roberto Cariani, Fabrizia Carraro, Luciano Cisi, Benedetta Dossi, Lisetta Favretti, Federico Gemma, Cinzia Ghigliano, Danila Ghigliano, AnnaMaria Gianguzzo, Andrea Longhi, Alberto Lunghini, Nino Marabotto, Lorenzo Marcolin, Elena e Claudio Monaco, Roberta Neretti, Gabriele Orlando, Gian Vittorio Plazzogna, Edi Pezzetta, Simonetta Rigato, Maria Sanfilippo, Rosér Vallmajor Lluch, Claudio Vigna, Giancarlo Iliprandi.

Alla manifestazione sono state invitate le scuole che da tempo sono interessate alla modalità espressiva del carnet di viaggio. In una sezione specifica della mostra sono esposti i taccuini disegnati a Cuneo dagli studenti 
del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, delle classi del corso diurno e serale del Primo Liceo Artistico di Torino, gli studenti dell’Accademia Pictor di Torino, dell’Accademia di Belle Arti di Cuneo e del Liceo Artistico “Ego Bianchi” di Cuneo.










Con Nino Baudino


La mostra rimarrà aperta fino a domenica 9 giugno 2013: dal giovedì alla domenica in orario 16.00 -19.00

mercoledì 29 maggio 2013

A volte trovare il benessere è una passeggiata

Camminare in salita.

Lo odio. Mi manca il fiato subito. Non vedo l'ora di essere arrivata in cima al percorso, e nel frattempo non mi godo nulla. Non guardo il panorama, sempre nel caso ce ne sia uno, perché non è scontato che ci sia.

La mia mente è concentrata solo sulla meta. I miei occhi sono fissi sui piedi, un passo dopo l'altro. Macinano terreno, lentamente, centimetro dopo centimetro. Alzo lo sguardo di tanto in tanto. Non arrivo mai. Il traguardo è sempre più lontano. Mi è indifferente, in realtà. Il mio scopo è solo quello di fermarmi, ma farlo a metà strada va contro il mio orgoglio. Devo arrivare fino in fondo.

In cima. Bello, può anche essere davvero molto bello. Un panorama incantevole, una piazza vetusta ma seducente. Sono cose di secondaria importanza. Sono arrivata. Niente più salita, solo una veloce discesa. Una liberazione.

Camminare in pianura.

I piedi vanno da soli. Gli occhi vagano. A destra, a sinistra.
In città, che di solito le strade negli agglomerati urbani sono tutte in piano. Viali, vie, palazzi, negozi. Se turista, cammino piano, a passettini, pochi, poi mi fermo. Guardo quel c'è da vedere. Memorizzo, se è il caso. Leggo il nome della via, di un'insegna, di una lapide. Vedo un tetto, una finestra, un vaso di fiori che staziona pericolosamente su un davanzale (potrebbe anche cadere, io non lo terrei lì). Le persone fanno parte dell'insieme. Guardo i vestiti, le scarpe. I bambini buffi, i cagnolini carini al guinzaglio di padroni distratti. Gatti che spuntati da un vicolo, si bloccano improvvisamente e mi fissano, intensamente. Per un attimo. Poi schizzano altrove.
Getto l'occhio anche un po' per terra. Le buche, sono traditrici. I marciapiedi, a lastroni, sono comodi per camminarci sopra. Meno, molto meno, le vie, le piazze acciottolate. Soprattutto se ho i sandali bassi, che non sono fatti per i ciottoli. Che sono belli, a vedersi, ma scomodi.

Se indigena, vado di fretta. Sono concentrata sulla meta. Quello che c'è ai lati non esiste. Resta sullo sfondo, gli occhi sono fissi di fronte. Tutto il resto è superfluo. Un riempitivo.

Fuori città, camminare in piano è un piacere. In campagna, al mare, passo continuo, né veloce, né lento. Profumi, colori. Soprattutto colori, tanti. Si sparano davanti agli occhi, che tu lo voglia o no. E le buche, con i ciottoli, fanno parte integrante del sentiero, del viottolo, della stradina: non sono un pericolo, stanno lì perché è naturale che stiano in quel determinato posto. Non mi lamento che fanno male ai piedi. Non ho i sandali, ma scarpe comode, ideali per camminare fuori città.

E' che se questa primavera non fosse così piovosa, fredda, uggiosa (aggettivo qualificativo peculiare dell'autunno), imprevedibile, noiosa, odiosa, una bella passeggiata IN PIANO me la farei anche. Non con i sandali, però.


martedì 28 maggio 2013

VALERIO BERRUTI - CANTINE CERETTO

Ci voleva proprio una giornata del genere, col cielo blu, con qualche nuvoletta bianca che transitava improvvisata tanto per dare movimento. Così l'opera di Valerio Berruti si stagliava in modo più finito, lì sulle colline langarole  di Castiglione Falletto, ai terreni di Bricco Rocche, dove nasce uno dei baroli delle Cantine Ceretto. 
Un cancello, Ovunque proteggimi, un Cubo di vetro, con un bambino che ciondola e guarda Dove il cielo s'attacca alla collina, quattro lastre di ferro nel vigneto in corrispondenza dei punti cardinali. 
Tutto semplice, ma evocativo. 
Come le colline perfette che danno vita ai vini più buoni del mondo.











lunedì 27 maggio 2013

COOKING GELSO

Sabato scorso ho presentato Una blogger in cucina Federica Gelso Giuliani con il suo cooking show presso il negozio Fontana di Cuneo.
Gelso ha presentato alcune sue specialità, con le farine alternative a quella di grano oppure con zucchero di canna integrale e yogurt al posto del burro, come le Farr-falle, i biscottini di farro e riso a forma di farfalla, la torta alla ricotta con semi di papavero, una fragrante e soffice torta senza burro, i muffin integrali con yogurt ai mirtilli e gocce di cioccolato fondente, le rosette alle zucchine, i muffin di riso con doppio cioccolato ed infine i calzoncini ripieni. In diretta, Gelso ha poi preparato i muffin di riso al doppio cioccolato.
Tutte le ricette si possono anche trovare sul suo libro Una blogger in cucina (Nerosubianco edizioni).