venerdì 28 agosto 2015

TOURRETTE-LEVENS E I SUOI MUSEI


A pochi minuti da Nizza il paesino arroccato di Tourrette-Levens, curato amorevolmente dal sindaco
sindaco ottantenne Alain Frére, offre come ogni anno una mostra dedicata al mondo del circo. 
In "Marionnettes Circus", fino al 13 settembre, il marionettista e scenografo Loïc Bettini espone una trentina di personaggi che appartengono al mondo circense: maghi, clown, trapezisti. E' possibile assistere a due spettacoli di marionette gratuiti ogni domenica alle 16 e  alle 17.
In mostra anche alcune rarità del passato del circo, come la busta paga di Buster Keaton che lavorè per il circo Medrano negli anni cinquanta, con uno stipendio stratosferico per l'epoca e i "ferri del mestiere" del famoso clown Grock (vestiti e parrucca).



























Ma a Tourrette non c'è solo la mostra dedicata al circo. Il paese è dominato da un castello a cui si accede per stradine pittoresche, lungo le quali ci si imbatte in luoghi culturali quali musei e sale espositive.

Il castello ospita una collezione di 5.000 farfalle e insetti 5000 da tutto il mondo, un diorama con più di 320 animali imbalsamati.

Il parco del castello è spesso sede di numerosi eventi culturali come il festival di "musica e serate culturali", il Festival Medievale o gli "Incontri fotografici."

























Tourrette ha anche altri due musei in prossimità del castello. Il Museo dell' artigianato tradizionale raccoglie una collezione privata di 6.000 strumenti da lavoro autentici databili tra la fine del XIX secolo e all'inizio del XX. Nel museo della preistoria è raccolto il ricco patrimonio preistorico trovato nella zona.






Per altre info  www.tourrette-levens.org

martedì 25 agosto 2015

DA CHAGALL A MALEVITCH AL GRIMALDI FORUM DI MONACO

Il Grimaldi Forum di Monaco dedica una grande mostra al movimento culturale delle avanguardie in Russia tra il 1905 e il 1930. L'esposizione « De Chagall à Malévitch, la révolution des avant-gardes », aperta fino al 6 settembre, riunisce 150 opere di artisti celeberrimi come Marc Chagall E  Vassily Kandinsky, ma anche di Natan Altman, Vladimir Baranov-Rossiné, David Bourliouk, Alexandre Chevtchenko, Sofia Dymchits-Tolstaïa, Boris Ender, Xenia Ender,Alexandra Exter, Paviel Filonov, Natalia Gontcharova, Alexej Jawlensky, Ivan Klioune, Gustav Klucis, Piotr Konchalovsky, Mikhaïl Larionov, Vladimir Lébédev,Aristarkh Lentoulov, El Lissitzk , Ilia Machkov, Kazimir Malévitch, Paviel Mansourov, Mikhaïl Matiouchine, Alexeï Morgounov, Nadiéjda Oudaltsova, Antoine Pevsner, Lioubov Popova, Jean Pougny, Alexandre Rodtchenko, Olga Rozanova, Guéorgui Stenberg, Vladimir Stenberg, Varvara Stépanova, David Sterenberg, Wladislaw Strzeminski, Vladimir Tatline, Ilia Tchachnik, Guéorgui Yakoulov, meno conosciuti al grande pubblico ma altrettanto sorprendenti, rappresentanti delle varie correnti modernistiche come il Cubismo, il Futurismo, Cubo-Futurismo,il Suprematismo, il Costruttivismo.



Il percorso della mostra parte dalla sala dedicata al classicismo e neo-primitivismo in una Russia ancora tradizionale con le opere di Konchalovsky, Mashkov, Goncharova, Chagall, Larionov, Filonov. Si prosegue nella seconda sala con rari documenti (libri, cataloghi, manifesti) che rivelano il contesto storico del tempo nel quale hanno lavorato artisti come Larionov, Filonov, Goncharova. Si passa poi allo spazio dedicato a Chagall e il Jewish Art Theater, una delle opere più importanti del XX secolo, per arrivare al cuore della mostra con Kandinsky, Rodchenko, Tatlin, Klioune, Rozanova, Popova e, naturalmente, Malevich. Nell'ultima sala la fine dei sogni e alcune utopie: alcuni di questi artisti hanno lasciato il paese per sfuggire alle restrizioni della loro libertà di espressione, per stabilirsi in Europa e negli Stati Uniti.

Durante il percorso, ci si imbatte in spazi interattivi dove il visitatore entra letteralmente a far parte dei quadri in mostra, in un viaggio che parte dal 1905, con la prima rivolta a San Pietroburgo fino al 1930, il suicidio del poeta Majakovskij.



















































La mostra, allestita e curata sotto la guida di Jean-Louis Prat, si avvale del prestito di opere provenienti dalla Russia e da vari importanti musei europei.


Info su www.grimaldiforum.com.