lunedì 28 maggio 2012

I GIGANTI UGO A VINADIO

Due enormi sagome sono appena arrivate e stazionano davanti al Forte Albertino di Vinadio. Sono le opere dello scozzese David Mach e rappresentano i fratelli Battista e Paolo Ugo, entrambi alti 2 metri e 40, che da qui partirono a fine anni '800 per mostrarsi in circhi e teatri, in Europa e poi in America. 
Le due sagome sono realizzate con un unico lungo tubo d'acciaio, ritorto in spirali. L'inaugurazione ufficiale delle installazioni, che fanno parte di un percorso di arte contemporanea che unisce sei comuni italiani e sette francesi tra Caraglio e Digne, si terrà il 9 e 10 giugno.









La storia dei due fratelli Ugo è stata raccontata in più libri, fra cui il più famoso è "Figura Gigante" di Nico Orengo (Einaudi, 1984-1992).



5 commenti:

  1. a mio parere queste statue non richiamano affatto i due giganti. Anzi sono propio fuori tema in uno sfondo come il forte di Vinadio!

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  2. sono orrende!! Hanno tolto i giochi ed il campo da tennis perchè non adatti alla struttura del forte per poi mettere dopo qualche anno questi due "mostri" Io non ho parole so solo che sto assistendo pian piano, al degrado di questo paese

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  3. Sono appena rientrato da Vinadio, per la precisione Pratolungo, frazione che vide crescere i "giganti" (infatti viene ancora conservata la scritta della fu osteria "i Giganti") paesino da me frequentato ormai da un ventennio. Ho saputo adesso che quelle orribili "statue" davanti al Forte vorrebbero raffigurare i fratelli Ugo: ritengo che se l'arte dovesse essere quella esposta, beh, meglio morire ignoranti. E' sempre difficile discutere nel merito del "bello o brutto" ma se quegli... omini della michelin vogliono rappresentare il bello, Dio ci scampi dal brutto!!!

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  4. Molto meglio la statua lignea di Barba Brisso a Pratolungo. Qualcuno dovrebbe far sparire due "cose-orrende", sistemate proprio davanti alla cittadina, arrivando dalla Francia......

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  5. Patrimonio dell'unesco, e' una battuta ovviamente, penso in tutta onesta' che cosa peggiore non si potesse fare.

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