mercoledì 28 gennaio 2015

LA CONTRO COPERTINA DI TARGATOCN: LE CASE DEI FAMOSI

Disegno di Danilo Paparelli


Leggi l'articolo su www.targatocn.it

martedì 27 gennaio 2015

27 GENNAIO - GIORNATA DELLA MEMORIA


Eccolo  il vagone (che tante polemiche ha suscitato) che staziona davanti a Palazzo Madama prodromo alla mostra sui “Mondi di Primo Levi”aperta fino al 6 aprile,
La gente che arriva in piazza Castello a Torino si trova questo convoglio merci simile a quello descritto da primo Levi capienza 8 cavalli o 40 persone, e pur senza visitare la mostra ha la possibilità comunque di immedesimarsi per qualche istante con le povere persone che venivano strappate di casa e deportate nei numerosi campi di concentramento.
Alcuni ci arrivavano vivi, altri già morti. Difficile dire chi fosse stato più sfortunato,

 







venerdì 23 gennaio 2015

Se l'avessi visto da piccola...le paure che dall'infanzia ci portiamo dietro tutta la vita


Disegno di Danilo Paparelli
Da piccola dovevo dormire con la luce accesa. Mi avevano regalato un mappamondo – oggetto ormai scomparso dalla circolazione – con la luce interna. Di notte emanava un chiarore attenuato, soffuso, mi tranquillizzava. Da quando ho memoria, ho sempre passato notti agitatissime. Un sogno dopo l'altro, per la maggior parte terribili. Indipendentemente che durante la giornata o la sera stessa fossi stata traumatizzata da qualche immagine spaventosa, almeno un incubo a notte l'ho sempre sognato. E da qui la necessità di dormire con una fonte di luce.
Durante un lasso di tempo neanche tanto corto durante l'infanzia, avevo il terrore dei pupazzetti di peluche. Non di tutti: gli orsetti mi piacevano. Ma mi avevano regalato un pulcino Calimero di stoppa che, chissà perché, mi terrorizzava. E' rimasto chiuso nella cassapanca per anni, così come una tartaruga con le rotelle e qualche altro balocco simile. Altro giocattolo spaventoso: la trottola. Mentre girava su se stessa emetteva un suono che alle mie orecchie pareva terrificante.
E ancora. I palloncini gonfiabili. Quando erano mezzi sgonfi, con le pieghe, per me erano mostruosi. Ne ricordo ancora uno a forma di coniglio. Aveva un paio di piedi di cartone. Ho ancora davanti a me l'immagine di questo coso, diventato molliccio dalla sera alla mattina, che stava in un angolo della mia stanzetta, senza che avessi il coraggio di prenderlo e buttarlo via. Lo fecero, per fortuna, i miei genitori.
Negli anni sessanta si usava coprire le macchine lucidatrici con rivestimenti a forma di “babaccetto”. Spaventosissimo ! A casa, conoscendo la mia fobia, per fortuna, l'aspirapolvere era nuda, ma una cugina la teneva in bella vista tutta bardata con questa specie di spaventapasseri con una faccia bruttissima. A pensarci mi fa paura ancora adesso.
Fuori casa c'erano svariati motivi per essere terrorizzata. Le persone con braccia o gambe ingessate, per esempio. Oppure i mendicanti che chiedevano l'elemosina per la strada che soffrivano sempre di handicap o malattie ai miei occhi terribili. Ma il peggio era rappresentato dai trampolieri. Non che ce ne fossero molti che andassero in giro, per fortuna. In occasione di feste, carnevali o altre manifestazioni, se svoltando un angolo vedevo emergere in lontananza un busto di un uomo, solitamente con un cappello a tuba in testa, per me era finita. Non riuscivo a vincere la mia irrazionale paura, dovevo tornare indietro.
Anche i clown, le persone con le maschere, che oggettivamente qualcosa d'inquietante posseggono di per se stessi, li trovavo spaventosi. Il carnevale non l'ho mai trovato così divertente. L'aggettivo più giusto è forse inquietante. Non si sa mai cosa si nasconde dietro la maschera.
I bambini di oggi si spaventano pochissimo. Già i giochini che hanno sono spesso costruiti apposta per essere mostruosi, e più mostruosi sono, più piacciono. Vanno al cinema per vedere film che io non avrei visto neanche se mi avessero pagata. Qualcuno che ha bambini forse potrebbe spiegare meglio questo fenomeno per me incomprensibile.

Oggi, da adulta, ciò che mi spaventa, oltre a cose serie come le malattie, disgrazie e affini, è andare in posta, o in banca, o negli uffici pubblici dove sai sempre quando entri ma non sai quando e come ne esci. Se poi, dietro allo sportello, ci fosse pure un trampoliere mascherato, con un palloncino sgonfio vicino e Calimero accanto alla macchinetta del bancomat, credo che potrei morire lì sul posto.

lunedì 19 gennaio 2015

FRANK HORVAT - LA CASA DELLE 15 CHIAVI


Il Théâtre de la Photographie et de l’Image Charles Nègre  di Nizza ospita, fino al 25 gennaio 2015, 200 fotografie di Frank Horvat nella mostra "La maison aux quinze clefs".

Frank Horvat, nato nel 1928, vive a Parigi.  Artista eclettico ha lavorato per le grandi riviste di moda, raggiungendo la massima notorietà negli anni Sessanta, ma nelle sue fotografie c'è di tutto: paesaggi, ritratti, vita quotidiana.

Nel filmato Frank Horvat, (1999 Arte) il fotografo rivela la sua 'tecnica'. Lo si vede mentre usa una semplicissima ed economica macchina fotografica compatta, e poi a casa, a migliorare le foto con i programmi digitali. Come un qualsiasi fotografo per hobby.

Le immagini esposte sono tutte in bianco e nero, legate da un filo comune, le "15 chiavi", che Horvat spiega così:
"Il mio eclettismo non mi ha sempre avvantaggiato. Alcuni hanno messo in dubbio la sincerità del mio impegno. Altri hanno obiettato che le mie foto fossero 'poco riconoscibili '. Come se - hanno detto - 'fossero state fatte da diversi autori.'
Questo mi ha portato a cercare  un denominatore comune. Non ne ho trovato uno - ma quindici. Che ho ritrovato durante tutta la mia carriera e che chiamo 'chiavi'."

Le quindici chiavi:


  • Luce
  • Condizione umana
  • Tempo sospeso
  • Voyeur
  • Occhio per occhio
  • Metafore
  • Ricorda a...
  • Uno
  • Due
  • Tanto
  • La 'vera' donna 
  • Fuori luogo
  • Cose
  • Foto 'con'
  • Autoritratti
Le sue fotografie sono raccolte sul sito www.horvatland.com
Info www.tpi-nice.org/












lunedì 12 gennaio 2015

LES PAVILLONS MONTE-CARLO


La Société des Bains de Mer ha inaugurato, lo scorso 3 ottobre, i nuovi Pavillons di Monte-Carlo in place du Casino.
Destinati ad accogliere alcune boutiques di lusso, la loro forma si ispira ai ciottoli delle spiagge della Costa Azzurra, i Pavillons sono stati progettati dall'architetto francese Richard Martinet in collaborazione con l'architetto monegasco Chérif Jahlan.
Le costruzioni con copertura di pannelli di alluminio color ghiaccio si trovano di fronte al Casinò progettato da Charles Garnier, e hanno una durata effimera; spariranno nel 2018, quando dovrebbe rinascere lo Sporting d'Hiver di Montecarlo sostituito da un nuovo edificio, firmato dagli architetti Rogers Stirk Harbour e Partners, che hanno già firmato il centre Georges-Pompidou a Parigi e il Dôme di Londra. 













mercoledì 7 gennaio 2015

27^ RADUNO AEROSTATICO INTERNAZIONALE MONDOVI'


Si è chiuso ieri 6 gennaio il 27esimo Raduno Aerostatico Internazionale dell’Epifania a Mondovì, organizzato dall’Aeroclub locale, con la gara denominata "caccia alla volpe"partita da piazza Europa. Hanno partecipato oltre 32 equipaggi provenienti da 9 nazioni, tra i quali 14 italiani, 8 ucraini, 2 francesi, svizzeri ed irlandesi, e piloti del Belgio, Principato di Monaco, Croazia e Austria.

La classifica finale delle gare: Morando, Hugi,  Holly
Premio gioielleria Mara: Bonanno, Trofeo Raschieri: Data, Trofeo Piazza: Holly, Trofeo Crew: Cubri Balloon Team.

Tra le mongolfiere che si sono fatte notare il “Penguin” di Andrew Holly.