Quadro di Franco Bruna |
Dal 20 maggio al 13 settembre 2015 l'elefante Fritz torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi. Un elefante a corte, mostra realizzata dal Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino e dalla Fondazione Ordine Mauriziano con la cura di Elisabetta Ballaira e di Pietro Passerin d'Entrèves è dedicata al pachiderma dalla storia affascinante e triste.
Fritz è un esemplare di elefante indiano maschio inviato dal vicerè dell'Egitto al re Carlo Felice in cambio di cento pecore merinos. Imbarcato ad Alessandria d'Egitto il 26 ottobre 1826 insieme a due custodi egiziani, Fritz arriva alla menageria di Stupingi nel giugno del 1827. Incaricati della sua custodia sono Stefano Novarino e Casimiro Carena.
Vive per venticinque anni nel serraglio reale e viene esposto periodicamente, diventando famoso "come un personaggio di una favola di Perrault in chiave esotica". Dà spettacolo e segue la musica ballando, fino a quando muore uno dei suoi custodi. E la favola si trasforma in tragedia.
Forse depresso, si rifiuta di uscire e di esibirsi. Il 4 novembre 1847 uccide l'altro custode Carena che cercava di farlo uscire dal suo ricovero. Nel 1852 viene abbattuto con l'ossido di carbonio.
Da allora continua a far mostra di sè al Museo di Scienze Naturali di Torino in via Giolitti (che custodisce lo scheletro), ma non balla più.
Tutte le info della mostra su www.ordinemauriziano.it
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