venerdì 4 ottobre 2013

LA CASA DEL PERCHE'


Percorrendo l'autostrada A12 Genova-Livorno, sulla sinistra in prossimità dell'uscita La Spezia a poche centinaia di metri dopo l'uscita dell'ultima galleria appenninica o viceversa, sulla destra, quando si procede in direzione Genova e si sta per imboccare la prima galleria del tratto montuoso, c'è una casa rosa pallido (un tempo era bianca). Al centro fra le quattro finestre del primo piano e le quattro finestre del secondo piano, c'è un enorme punto interrogativo nero. Qual'è il suo significato?

La storia è narrata da Mario Soldati nel suo omonimo libro di racconti del 1982.
Dopo averla notata ed essersi domandato innumerevoli volte, per anni, il significato di quel punto interrogativo, tutte le volte che transitava sull'autostrada sottostante andando o tornando dalla sua amata Tellaro, lo scrittore inizia le sue ricerche. 
Il villaggio si chiama Cavanella di Vara (La Spezia). E' il pomeriggio di un Ferragosto, Soldati cammina per le viuzze del paesino. Trova due o tre operai che si stanno riposando e gli chiede. E quelli gli raccontano. 
E' la casa dello "scozzese", un gelataio che dopo aver fatto una piccola fortuna in Scozia, era tornato già vecchio a Cavanella. Gli operai non hanno la minima idea del significato del punto interrogativo. E "a loro non sembrava neanche una cosa strana". 
Così dicono nome e cognome, ma Soldati non se lo segna: "Lì per lì, mi pareva che sarebbe stato di pessimo gusto: come mancare di rispetto a quello che, forse, era il segreto di un destino umano". Una volta tornato in macchina, parla d'altro, e poi se ne dimentica.

Dopo trentanni, "la casa del perché" è ancora lì e qualcuno continua a ridipingerlo, il punto interrogativo.



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