Fino al 21 settembre il Théatre de la Photographie et de l'Image a Nizza ospita una retrospettiva del fotografo americano Steve McCurry (Philadelphia 1950).
Chi non ha visto almeno una volta la celeberrima foto della ragazzina rifugiata afghana (1984) dagli occhi bellissimi? Anche le altre immagini per la maggior parte realizzate in occasioni di viaggi recenti del fotografo in India e in Tibet ripropongono gli stessi sguardi, sia straniati da volti infantili che di vecchi. Sempre nel posto giusto al momento giusto. Ed è questo che fa di un fotografo un grande fotografo.
La retrospettiva raggruppa più di un centinaio d'immagini degli ultimi ventisette anni. Ritratti, paesaggi, scene di strada. Bambini e pastori, soldati e operai in contesti urbani, lande sperdute, templi antichi.
Dice McCurry: "La maggior parte delle mie immagini si fondano sulla gente, e cerco di trasmetterequello che sembra che queste persone debbano essere, persone colte in un paesaggio più grande, quello che si potrebbe chiamare la condizione umana".
Maggiori info su www.tpi-nice.org
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