lunedì 13 gennaio 2014

FORTE DI BARD

Era dai tempi in cui andavo a sciare in Val d'Aosta che, passando sotto il promontorio tra Verrès e Pont Saint Martin, guardavo affascinata il massiccio comprensorio del Forte di Bard. All'epoca, però, non era visitabile, perché riaperto solo nel 2006.
Probabilmente uno dei suoi primi insediamenti risale intorno all'anno 1000, ma fu solo con i Savoia che diventò un baluardo strategico. 
L'episodio militare più noto è l'assedio del 1800. All'alba del 14 maggio di quell'anno i 40.000 uomini dell'Armée de réserve di Napoleone varcarono le Alpi attraverso il Gran San Bernardo per sorprendere l'esercito austro-piemontese che occupava la pianura padana. La calata proseguì speditamente fino a Bard, dove fu arrestata dalla guarnigione di truppe austriache a presidio della fortezza. 
Il comandante del Forte, il capitano Stockard von Bernkopf, resiste all'assedio. Ma dopo un'intera giornata di bombardamenti, il 1° giugno von Bernkopf firmerà la resa ottenendo l'onore delle armi.
Napoleone fece quindi radere al suolo l'edificio, e fu Carlo Felice, timoroso di una nuova aggressione francese, che affrontò il suo rifacimento del Forte nel 1827, affidando il progetto all'ingegnere militare Francesco Antonio Olivero, ufficiale del Corpo Reale del Genio. I lavori si protrassero dal 1830 al '38 e fu  diviso in tre parti disposte su diversi livelli: l'Opera Ferdinando in basso, l'Opera Vittorio nella zona mediana e l' Opera Carlo Alberto in alto.






















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