Si sono concluse, dopo una proroga, le mostre allestite al Forte di Bard le mostre World Press Photo e Magnum Contact Sheets. E' probabile una replica nel 2014, dato il grande successo di pubblico.
Delle due, è la prima quella a più forte impatto emotivo. Risultato del più importante concorso internazionale di fotogiornalismo organizzato dal 1955 dalla World Press Photo Foundation, cui hanno partecipato 5.666 fotografi provenienti da 124 paesi, per un totale di 103.481 immagini selezionate.
La Foto dell’anno 2012 è quella del fotografo svedese Paul Hansen, scattata per il giornale Dagens Nyheter e mostra il funerale di due bambini palestinesi uccisi durante un attacco missilistico israeliano.
Alcune delle immagini, provenienti soprattutto dai luoghi di guerra, sono quasi insopportabili da sostenere, tanto che un cartello all'ingresso avverte che la visione potrebbe urtare la sensibilità di molti.
Personalmente non ce l'ho proprio fatta a soffermarmi su alcune, che ritraggono situazioni dove la pietà umana è inesistente, in special modo nei confronti di donne e bambini.
L'altra mostra, la Magnum Contact Sheets, presenta circa 80 provini a contatto insieme all’immagine finale data alle stampe,rappresentativi dell’intero gruppo di fotografi Magnum -Henri Cartier-Bresson, Eve Arnold, René Burri, Philippe Halsman e Elliott Erwitt, sino ai contemporanei Jim Goldberg, Alec Soth, Paolo Pellegrin e Trent Parke.
In pratica al visitatore viene mostrato il percorso seguito dai fotografi quando l'era del digitale anocra non era neppure immaginabile. Tanti scatti, i provini ed infine l'immagine scelta, che poi risulta sempre quella giusta.
I ritratti esposti di politici, attori, artisti e musicisti come Che Guevara e Malcolm X, sino a Miles Davies e ai Beatles, sono quelli che abbiamo visto mille volte tanto da esserci famigliari, eppure sono sorprendenti.
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