venerdì 4 luglio 2014

FETTA DI POLENTA

Poco distante dalla celeberrima Mole, Alessandro Antonelli fece costruire un'edificio singolarissimo, Casa Scaccabarozzi (il cognome della moglie) conosciuta dai torinesi come Fetta di polenta.

Le misure assurde : circa 16 metri su via Giulia di Barolo, 4,35 metri su corso San Maurizio e appena 54 centimetri di parete dalla parte opposta a quella del corso (parallela a corso San Maurizio e ortogonale a via Giulia di Barolo).

Edificato fra il 1840 e il 1881, nell'edificio ci andarono ad abitare proprio i coniugi Antonelli. Sette piani sono fuori terra, mentre due sono sotterranei ed è la profondità delle fondamenta che gli conferì la sua proverbiale stabilità.

Vista dal vero, è impressionante, e viene da dubitare sulla reale abitabilità dei suoi interni, che invece sono sempre stati sfruttati come normali appartamenti. Nel 1979 l'architetto Renzo Mongiardino restaurò il palazzo che era suddiviso in singole unità immobiliari per ciascun piano.rendendo gli interni e gli arredi assunsero un aspetto omogeneo. Lo stesso Mongiardino ammise che la sensazione finale fu quella di «abitare in una torre formata dalla sovrapposizione di molti vagoni ferroviari» autonomi ma sapientemente connessi (Wikipedia).

Oggi, dopo essere diventata la sede della galleria Franco Noero, è abitazione privata dall'estate del 2013, pur mantenendo al suo interno installazioni di arte contemporanea visitabili privatamente.




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