venerdì 21 febbraio 2014

Se s'inventasse la macchina del tempo, avrebbe un futuro ?


Il tempo è relativo, questo lo sanno tutti. Se stiamo in fila alla posta cinque minuti scorrono lenti come se fossero venti, ma al mattino in bagno quando ci laviamo e prepariamo per una giornata di lavoro, venti minuti equivalgono a cinque mentre ci affanniamo per non fare tardi al lavoro e ai nostri impegni.
Perché? Perché gli attimi, rari, preziosi, di piccole felicità sono appunto “attimi” e non giornate o, almeno, porzioni di giornate? E se anche un giorno è piacevole nel suo suo insieme, solo alcuni attimi saranno perfetti, il resto resterà solo piacevole, appunto.
Il tempo lo notiamo passare sui volti degli altri, ma su noi stessi non vogliamo vederlo. L'immagine riflessa nello specchio non ci appartiene, noi non siamo così. Dentro, non siamo così. Allora, vai di chirurgia estetica. Labbra a canotto, zigomi gonfiati, sguardo fisso e vitreo: è questa la gioventù? Le rughe ci tocca accettarle, non c'è niente da fare. Non la inventeranno mai la crema miracolosa, io non ci credo. Ogni anno, sulle riviste femminili, gli stessi identici cosmetici della stagione passata sono pubblicizzati come ancora più efficaci. “Finalmente scoperta la molecola/l'ingrediente/il componente rivoluzionario”. Ma come: quella dell'anno scorso allora non faceva niente? Se veramente tu, casa di cosmesi, sei riuscita a estrapolare l'ingrediente miracoloso, perché dopo appena sei mesi rinneghi tutto e tiri fuori un altro prodotto? Dubbio ancora più atroce se per quella crema (non) ho speso 300-400 euro. Soldi buttati via?
Il tempo lo vediamo passare perché i figli crescono. Per chi non ne ha, poi, la cosa fa ancora più effetto. Il neonato fa presto a trasformarsi in scolaro delle elementari. “Ma come, è già seconda elementare? Mi sembra ieri che siamo venuti al battesimo”, diciamo mentre facciamo un rapido calcolo mentale guardando il marmocchio irriconoscibile. Quello stesso tempo che si è depositato in centimetri di altezza sul bambino, su di noi ha avuto il potere di regalarci dieci chili in più, afflosciamento generale di tutta la superficie epidermica, per non parlare di rughe e smagliature quì e là.
Il tempo poi trascorre tanto più velocemente quanto più si invecchia. Le settimane passate nel periodo scolastico non finivano proprio più. I mesi estivi erano interminabili. Raggiungere la maggiore età per prendere la patente di guida sembrava un traguardo irraggiungibile. Ora il tempo non basta mai. Si arriva alla sera che avremmo ancora mille cose da fare nonostante altrettante mille ne abbiamo già fatte. I mesi scorrono veloci come settimane, gli anni come i mesi. E’ lunedì e ci ritroviamo di colpo al Venerdì, per non parlare poi dei fine settimana.
Su questo strano fenomeno, riprendo quanto ci raccontò un amico. Questi chiese un giorno al suo medico un parere sulla ragione per cui da quando aveva compiuto sessant'anni, il tempo gli volava ancora più velocemente che in passato tanto da ritrovarsi con ben dieci anni di più in un amen. “E' perché sta bene, è in salute ed ha tante cose da fare. Per questo non ha mai abbastanza tempo”.

Pensandoci bene, è una risposta che alla fine un po’ ci consola, soprattutto per tutti quanti noi che vedono con affanno il trascorrere vertiginoso del tempo.

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