Il tempo è relativo, questo lo sanno tutti. Se stiamo in fila alla
posta cinque minuti scorrono lenti come se fossero venti, ma al
mattino in bagno quando ci laviamo e prepariamo per una giornata di
lavoro, venti minuti equivalgono a cinque mentre ci affanniamo per
non fare tardi al lavoro e ai nostri impegni.
Perché? Perché gli attimi, rari, preziosi, di piccole felicità
sono appunto “attimi” e non giornate o, almeno, porzioni di
giornate? E se anche un giorno è piacevole nel suo suo insieme, solo
alcuni attimi saranno perfetti, il resto resterà solo piacevole,
appunto.
Il tempo lo notiamo passare sui volti degli altri, ma su noi stessi
non vogliamo vederlo. L'immagine riflessa nello specchio non ci
appartiene, noi non siamo così. Dentro, non siamo così. Allora, vai
di chirurgia estetica. Labbra a canotto, zigomi gonfiati, sguardo
fisso e vitreo: è questa la gioventù? Le rughe ci tocca accettarle,
non c'è niente da fare. Non la inventeranno mai la crema miracolosa,
io non ci credo. Ogni anno, sulle riviste femminili, gli stessi
identici cosmetici della stagione passata sono pubblicizzati come
ancora più efficaci. “Finalmente scoperta la
molecola/l'ingrediente/il componente rivoluzionario”. Ma come:
quella dell'anno scorso allora non faceva niente? Se veramente tu,
casa di cosmesi, sei riuscita a estrapolare l'ingrediente miracoloso,
perché dopo appena sei mesi rinneghi tutto e tiri fuori un altro
prodotto? Dubbio ancora più atroce se per quella crema (non) ho
speso 300-400 euro. Soldi buttati via?
Il tempo lo vediamo passare perché i figli crescono. Per chi non ne
ha, poi, la cosa fa ancora più effetto. Il neonato fa presto a
trasformarsi in scolaro delle elementari. “Ma come, è già seconda
elementare? Mi sembra ieri che siamo venuti al battesimo”, diciamo
mentre facciamo un rapido calcolo mentale guardando il marmocchio
irriconoscibile. Quello stesso tempo che si è depositato in
centimetri di altezza sul bambino, su di noi ha avuto il potere di
regalarci dieci chili in più, afflosciamento generale di tutta la
superficie epidermica, per non parlare di rughe e smagliature quì e
là.
Il tempo poi trascorre tanto più velocemente quanto più si
invecchia. Le settimane passate nel periodo scolastico non finivano
proprio più. I mesi estivi erano interminabili. Raggiungere la
maggiore età per prendere la patente di guida sembrava un traguardo
irraggiungibile. Ora il tempo non basta mai. Si arriva alla sera che
avremmo ancora mille cose da fare nonostante altrettante mille ne
abbiamo già fatte. I mesi scorrono veloci come settimane, gli anni
come i mesi. E’ lunedì e ci ritroviamo di colpo al Venerdì, per
non parlare poi dei fine settimana.
Su questo strano fenomeno, riprendo quanto ci raccontò un amico.
Questi chiese un giorno al suo medico un parere sulla ragione per cui
da quando aveva compiuto sessant'anni, il tempo gli volava ancora più
velocemente che in passato tanto da ritrovarsi con ben dieci anni di
più in un amen. “E' perché sta bene, è in salute ed ha tante
cose da fare. Per questo non ha mai abbastanza tempo”.
Pensandoci bene, è una risposta che alla fine un po’ ci consola,
soprattutto per tutti quanti noi che vedono con affanno il
trascorrere vertiginoso del tempo.
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